L’ex premier e presidente del Milan, nonché attuale proprietario del Monza, ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano, è deceduto oggi in seguito all’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Aveva 86 anni.
Stavolta non ce l’ha fatta. Dopo aver sconfitto un cancro al pancreas nel 1997, sostituito una valvola aortica difettosa nel 2016 e superato il Covid-19 nel settembre del 2020, Silvio Berlusconi si è arreso a una leucemia mielomonocitica cronica.
L’ex presidente del Milan e attuale proprietario del Monza era stato già ricoverato tra il 24 e il 30 marzo al San Raffaele per insufficienza respiratoria, poi era tornato a casa per trascorrere la domenica delle Palme, ringraziando per i tanti messaggi ricevuti durante il ricovero: “Sono già tornato al lavoro sui temi principali di questi giorni”, aveva dichiarato con un po’ della classica spavalderia.
Le sue condizioni sono rimaste preoccupanti ma stabili nel corso dei mesi successivi, fino al nuovo ricovero due giorni fa, per quelli che erano stati definiti “accertamenti programmati” per la leucemia mielomonocitica cronica.
Questa volta. Si è dovuto arrendere a una malattia che non lascia scampo. Con la sua morte se ne va un enorme pezzo di storia italiana. Una storia ricca di successi, episodi controversi, scandali, indagini e misteri in ambito politico, ma anche di vittorie in quello sportivo. Con Berlusconi, come presidente o proprietario, il Milan ha vinto 8 campionati italiani, 1 Coppa Italia, 7 Supercoppe italiane, 5 Champions League, 2 Coppe Intercontinentali, 5 Supercoppe UEFA e una Coppa del mondo per club FIFA, per un totale di 29 trofei ufficiali in 31 anni.
